Parrozzo abruzzese, il dolce elogiato da Gabriele D’Annunzio

Il parrozzo è un dolce abruzzese ideato nel 1920 da Luigi D’Amico, allora affermato e talentuoso pasticcere pescarese, che elaborò un dolce dall’aspetto simile alla classica pagnotta di pane fatta in casa dai contadini in qui tempi. Chiamato “pane rozzo”, era un tipo di pane casereccio dalla forma tonda con la crosta scura conferitale dalla cottura in forni a legna e con mollica gialla paglierino per via della farina di mais utilizzata nell’impasto. Per mantenere lo stesso aspetto di quel pane, D’Amico sostituì la farina di grano turco con i tuorli delle uova e lo glassò con cioccolato fondente. Il dolce chiamato poi parrozzo, ebbe un immediato successo in città, tanto che perfino il compaesano Gabriele D’Annunzio battezzò il dolce con il nome appunto di “parrozzo” e ne fu estasiato tanto da dedicargli un elogio con un sonetto.

Protagonista e simbolo della tradizione abruzzese, il parrozzo un tempo veniva consumato prevalentemente durante il periodo natalizio, da qualche anno è stato inserito nella lista dei prodotti italiani agro alimentari tradizionali a marchio PAT.

Nel 2013 in occasione del 150 esimo anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio è stato preparato a Pescara un parrozzo da guinness dei primati. Tre metri di base, nove metri e mezzo di circonferenza per 1 metro e mezzo di altezza, realizzato da ben 40 chef pasticcieri. Da questo parrozzo da record sono state distribuite gratuitamente oltre 4 mila fette.

A forma di zuccotto, il parrozzo è un pane dolce leggero e aerato, a base di uova, zucchero, mandorle, farina di frumento e semolino, che dopo cottura viene glassato con cioccolato fuso. Nella ricetta originale del parrozzo non si utilizzano lieviti, in quanto il dolce si sviluppa durante la cottura in forno con la sola forza dell’albume montato.

Ricetta parrozzo

Ingredienti

  • 6 uova intere
  • 250 grammi di zucchero
  • 150 grammi di farina
  • 50 grammi di farina di semolino
  • 150 grammi di mandorle dolci
  • 50 grammi di mandorle amare
  • 75 grammi di burro
  • facoltativo 8 grammi di lievito in polvere per dolci
  • 1 pizzico di sale
  • la buccia grattugiata di 1/3 di limone biologico

Per la salsa al cioccolato o ganache

  • 200 grammi di cioccolato fondente;
  • 200 grammi di panna liquida;
  • 50 grammi di sciroppo di glucosio.

Procedimento

Dividi gli albumi dai rossi e monta per 6-7 minuti nell’ impastatrice planetaria con il gancio a frusta gli albumi molto a neve ben ferma con 2/3 di zucchero (250 grammi dei 375) e il pizzico di sale.  Sciogli il burro a bagno maria. Tosta in una padella un paio di minuti le mandorle e pestale al mortaio (o frullale nel frullatore).

In una bastardella ampia a sufficienza mescola i tuorli con il rimanente zucchero, la farina, la farina di mandorle, (lievito) e il burro fuso. Quando il composto sarà ben amalgamato incorpora delicatamente gli albumi montati. Attenzione, amalgama con una spatola di gomma (o con un cucchiaio grande) dall’alto verso il basso badando a non smontare il composto.

Imburra e infarina una tortiera (a forma di mezza sfera), versa il composto e lascia cuocere in forno pre-riscaldato a 165 gradi per 40 minuti, avendo l’accortezza di non aprire il forno durante la cottura.

Lascia raffreddare e sforma il dolce solo quando si sarà raffreddato completamente. Nel frattempo taglia il cioccolato a pezzi, versalo in un polsonetto unitamente alla panna, lo sciroppo di glucosio e sciogli il tutto a bagno maria. Mescola la salsa al cioccolato (ganache) e glassa il dolce su una griglia. Lascia rapprendere il cioccolato e sistema con una spatola il parrozzo su un piatto da portata.

Info autore
Ciro Cristian Panzella