Isola magica, con coste incantate, che accolgono turisti da tutto il mondo, e un entroterra selvaggio e misterioso. Porto nel cuore – e nel mio ricettario di piatti tipici sardi – tutti i volti della Sardegna. Studiando e sperimentando in cucina la tradizione gastronomica di questa regione, si avverte tanto l’apertura verso ciò che di buono è venuto dall’esterno, tanto la fedeltà al territorio e ai suoi prodotti.
Con le ricette sarde che condivido qui con te, voglio celebrare questo affascinante mondo culinario, che molto ha da offrire e da insegnare. E allora… Ajò!
Quando si parla di cucina sarda, bisogna tener presente le due anime di questa terra: quella insulare, che si manifesta sulle ridenti coste; quella agropastorale dell’interno.
C’è dunque una cucina legata alla pesca – e alle influenze provenienti dai popoli che sono approdati sull’isola nel corso dei secoli –, che porta a tavola tante pietanze a base di pesce, frutti di mare, crostacei. Penso ai ricci di mare che si possono degustare ad Alghero, accompagnati come vuole la tradizione da pane e vino rosso; all’aragosta di Castelsardo e alla bottarga di Cabras; alla burrida alla cagliaritana, preparata con i gattucci; alla fregula (semola lavorata a piccole palline poi tostate nel forno) con le arselle.
E poi c’è la cucina dell’hinterland, dove, protette da una natura aspra, sopravvivono le antiche tradizioni dei pastori. In un menu tipico si possono incontrare questi piatti: gnocchetti sardi detti malloreddus; porceddu, ossia il maialino sardo allo spiedo; cordula, trattalia e rivea, tre specialità fatte con interiora di agnello; favata e cavolata, zuppe a base di legumi, verdure e carne di maiale. Il pane, nelle sue molte varianti locali, ha un posto d’onore sulle tavole sarde, e sul trono dell’arte bianca c’è il pane carasau, detto anche carta da musica.
La terra dei nuraghi è prima, in Europa, per produzione di pecorini. I tre formaggi DOP sono:
Tra le tante altre prelibatezze casearie della regione, troviamo il particolarissimo cagliu, che si ottiene facendo coagulare il latte di pecora all’interno del rumine, ossia una delle cavità dello stomaco dell’agnello.
Possiamo procedere senza nominare i vini? Certo che no! Allora eccoti un elenco dei più pregiati: Cannonau, Vermentino di Gallura, Nuragus e Moscato di Cagliari, Carignano del Sulcis, Malvasia di Bosa, Vernaccia di Oristano, Mandrolisai Rosso. Ah, questa sì che è una chicca: la pompìa, un agrume endemico sardo, a metà tra il cedro e il limone. Si usa per preparare dolci e liquori. A proposito di liquori, il più noto in Sardegna è quello di mirto.
Da provare: il gioddu con il miele
Che cos’è il gioddu? Si tratta di latte fermentato di pecora o di capra. La consistenza è cremosa e il sapore è acidulo. Assieme al miele è una vera delizia!
Che ne dici se adesso ci mettiamo ai fornelli? Qui ti presento tutte le mie ricette dei piatti tipici sardi. Le ho raccolte negli anni e man mano che ne proverò di nuove le aggiungerò a questo elenco. Promesso!
Come vedrai, la cucina sarda è fatta di pietanze sostanziose, pur nella loro semplicità. Quindi, mi raccomando: a fine pasto, ricordati di servire ai tuoi ospiti un digestivo. Come quale? Ma il mirto, naturalmente!