Malvasia istriana, dalla Grecia al Friuli

La malvasia istriana è un vitigno bianco tipico del Friuli e di alcune aree collinari del Veneto. I vini che produce vengono chiamati semplicemente Malvasia, poiché l’aggettivo “istriana” è impiegato solo per definire il vitigno. Con il termine malvasia sono indicati vitigni diffusi in varie zone della penisola, diversi ma accomunati da alcune caratteristiche costanti, come l’alto tasso zuccherino e i sentori di albicocca e muschio, che li rendono particolarmente adatti alla realizzazione di passiti e spumanti.

Le uve della malvasia istriana presentano acini tondi e dolci che danno vita a un vino molto aromatico e asciutto, dal gusto armonico e fruttatoLa malvasia istriana figura nelle discliplinari di sei DOC enologiche friulane, in particolare: Carso, Collio, Friuli Annia, Friuli Aquileia, Friuli Isonzo e COF. La produzione di vini da malvasia prevede, oltre alle uve del vitigno, l’aggiunta di un 15% massimo di altre uve bianche, che variano a seconda della DOC di origine.

Origine della malvasia istriana e abbinamenti ideali

La malvasia istriana è un vitigno storico, risalente probabilmente alla Grecia antica e giunto in Friuli all’epoca delle repubbliche marinare. Numerose fonti collocano queste uve sul territorio già nel 1300 e il nome sembra legato a Monemvasia, una città situata nella periferia del Peloponneso celebre per i suoi vini dolci esportati in tutta Europa.

I vini friulani realizzati con la malvasia istriana presentano profumi intensi, diversi in base all’area di provenienza (dal tiglio, alle olive fino a note speziate o agrumate). Freschi e leggeri, danno il loro meglio se degustati a una temperatura compresa tra i 10 e i 12 gradi e sono particolarmente indicati per aperitivi o abbinamenti con pietanze delicate. I piatti migliori per valorizzare i vini da malvasia istriana sono quindi quelli a base di pesce o verdure.

Vedi la lista dei prodotti tipici del Friuli o il ricettario con i piatti regionali.

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Ciro Cristian Panzella