Mostarda di Cremona PAT, un contorno unico

La mostarda di cremona è un prodotto tipico della Lombardia, una preparazione a base di frutta, zucchero e gocce di essenza di senape che vanta origini antichissime. Da non confondere con la mostarda francese, che è una salsa, la versione cremonese è in realtà un contorno dal gusto forte e deciso, proposto in abbinamento a secondi piatti salati. La particolarità di questa ricetta è data dal contrasto tra il sapore dolce della frutta e il piccante della senape, che unendosi creano un connubio unico e irresistibile.

Le frutta utilizzata comprende in genere pere, albicocche, mandarini, arance, pesche, mele, ciliege e altre varianti in base alle disponibilità di stagione, mentre la quantità di senape può andare dalle 10 alle 20 gocce per ogni chilo di frutta, a seconda del grado di piccantezza che si vuole ottenere. Portata tipica della tradizione natalizia, la mostarda di Cremona può essere preparata in casa, ma anche acquistata in versione industriale o nei negozi lombardi che propongono le specialità della tradizione gastronomica regionale.

Mostarda cremonese: Storia e abbinamenti

Diffusa nel nord Italia già nel 1600, la mostarda di Cremona nasce probabilmente nei monasteri della Lombardia, come espediente utilizzato dai monaci per salvare dallo spreco le scorte di frutta. La disponibilità di un contorno versatile, e a lunga conservazione, consentiva inoltre di assicurarsi cibo per tutto l’inverno, anche quando le condizioni climatiche avverse rischiavano di isolare i monasteri. Quella cremonese è la mostarda più famosa nel nostro paese e fa parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Lombardi (PAT), ma non è di certo l’unica. Tra le preparazioni simili diffuse nel settentrione segnaliamo quella mantovana (con mele cotogne), quella piemontese (con pere, nocciole, mele cotogne e mosto) e quella venete (con frutta, vino e canditi). Ideale per accompagnare arrosti e bolliti di carne, la mostarda di Cremona si sposa bene anche con formaggi stagionati dal gusto deciso. Scopriamo insieme come portarla in tavola.

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Ciro Cristian Panzella