Panettone milanese, eccellenza dolciaria lombarda

Il panettone è uno dei dolci più rappresentativi dell’arte dolciaria Lombarda, un eccellenza del territorio inserito dal Ministero delle Politiche nella lista dei prodotti tipici lombardi a marchio PAT.   Dal 2003 inoltre il panettone milanese è rappresentato dal Comitato Maestri Pasticceri Milanesi e dalla Camera di Commercio di Milano, che hanno depositato a Bruxelles la domanda per ottenere il marchio europeo IGP a tutela dell’autenticità del prodotto.

Il panettone si ottiene da un impasto lievitato a base di farina, zucchero, uova, burro, lievito e frutta candita. La ricetta del panettone è piuttosto complessa, in quanto tra fasi di lavorazione e di lievitazioni richiede diversi passaggi fondamentali per la riuscita del dolce.

Storia del panettone milanese

La storia del panettone milanese inizia in un lontano Natale del 1495, quando il Signore di Milano Ludovico Sforza chiamato anche “il Moro”, con la scusa di incontrare la sua amante Cecilia Gallerani, organizza presso la sua corte un sontuoso banchetto natalizio per la corte riunita. Chiede al suo pasticcere di preparare un dolce nuovo mai provato nel territorio milanese. Sfortunatamente all’alba del mattino del grande giorno, il dolce viene dimenticato in forno, il quale ormai completamente compromesso crea nelle cucine scompiglio e disperazione generale.

Il Signore non doveva sapere dell’accaduto, in quanto noto per essere crudele e vendicativo. Il gran ciambellano di corte ormai perde ogni speranze, accoglie una proposta giunta dallo sguattero della cucina, un certo Toni, il quale propone di replicare un dolce che prepara a casa propria con i soli ingredienti che aveva a disposizione in dispensa: farina, burro, uova, poco zucchero, una manciata di uva secca e scorza di arance.  Obbligati da tale decisione, seppur non del tutto convinti, lasciano che Toni prepari questa pasta di pane dolce e benedicono il dolce praticando un incisione a croce sull’impasto prima della cottura in forno, come buono auspicio per la riuscita.

A fine pasto Federico il Moro ordina di servire il dolce, e quando vede questo grosso e gonfio pane morbido e profumato, chiede spiegazione di cosa fosse al ciambellano, il quale assai preoccupato, farfuglia poche  parole a denti stretti, tra le quali: pane-Toni. E così il Signore incredulo e soddisfatto di tanta bontà nomina il dolce prima come “pane di Toni”, e successivamente appunto panettone…. E dal quel giorno, in occasione di ogni vigilia di Natale, Federico Sforza si fece preparare questo dolce che da allora divenne il simbolo del periodo natalizio.

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Ciro Cristian Panzella