Il Chianti DOCG è un vino tipico della Toscana e uno dei vini più conosciuti al mondo. Il suo nome deriva dalla zona di provenienza, un’area con tradizioni vinicole antichissime che risalgono agli Etruschi e ai Romani, che attira visitatori da ogni angolo del pianeta. L’area d’origine comprende le province di Arezzo, Pisa, Pistoia, Prato, Siena e Firenze, ed è tutelata dal 1967 dalla Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).
La DOCG del Chianti è stata poi integrata con diverse sottozone specifiche, ognuna regolata da disciplinari dedicati (Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Rufina, Montespertoli). Un discorso diverso è invece quello che riguarda il Chianti Classico, separato da quest’area e protetto da una differente DOCG. Ciò che accomuna i Chianti DOCG, oltre ai metodi di lavorazione, è il tipo di vitigni utilizzati, che sono: sangiovese, malvasia, trebbiano, canaiolo, sauvignon e merlot. Tra un vino e l’altro possono variare le percentuali utilizzate ma il vitigno principe è sempre il sangiovese, che è presente almeno al 75% e può essere anche vinificato in purezza.
Origini del Chianti DOCG e abbinamenti consigliati
Il Chianti DOCG è un vino rosso rubino dal sapore asciutto e tannico. Nonostante oggi sia uno dei rossi più apprezzati, e uno dei prodotti tipici toscani più conosciuti, le prime tracce storiche di fine ‘300 parlano di un Chianti in origine bianco e di bassa qualità. A partire dal 1400 il Chianti si afferma come vino rosso, e inizia ad essere consumato nelle corti e sulle tavole dei papi.
Gli abbinamenti consigliati dipendono ovviamente dal grado di invecchiamento del vino. Il Chianti DOCG giovane, caratterizzato da un colore più brillante e da un gusto maggiormente fruttato, è perfetto per esaltare le carni rosse alla griglia. Il Chianti DOCG Riserva, più strutturato e corposo, si sposa invece meglio con sapori più forti, come piatti di selvaggina e formaggi molto stagionati.