Pisello di Borso del Grappa, il segreto di risi e bisi

Il pisello di Borso del Grappa è un prodotto tipico veneto, una particolare varietà di legume coltivata in provincia di Treviso. Ricchi di ferro, proteine e vitamine, i piselli provenienti dal comune di Borso del Grappa sono dolcissimi e molto utilizzati nella cucina regionale, in particolare per la celebre ricetta dei “risi e bisi (riso e piselli). Si parla di “biso de Borso” solo in riferimento ai baccelli di una particolare specie, detta Pisum sativum L., caratterizzata da circa 5-6 baccelli per pianta, ciascuno contenente in genere 6 semi.

Rispetto ad altri legumi simili, i piselli di Borso del Grappa garantiscono infatti un gusto più concentrato e una consistenza meno acquosa, frutto delle caratteristiche del territorio e delle particolari tecniche di coltura impiegate, che non prevedono l’uso di concimi chimici e pesticidi. La semina avviene nei mesi autunnali, mentre la raccolta è in primavera, quando i piselli sono teneri e pronti per essere commercializzati in cassette di cartone da 5 kg per essere consumati freschi.

Storia e diffusione del pisello di Borso del Grappa

L’Italia è uno dei maggiori produttori di piselli al mondo, e il pisello di Borso del Grappa fa parte delle nostre eccellenze agroalimentari. Coltivato e apprezzato fin dall’epoca della Serenissima Repubblica Veneta, questo legume era già a quel tempo abbinato al riso, e offerto al Doge durante la festa di San Marco. Riferimenti a questo speciale legume veneto sono presenti nel “Trattato della natura de’ cibi”, scritto da Baldassarre Pisanelli nel 1659 e in altri documenti risalenti al 1800, che sottolineano la particolare dolcezza dei suoi semi.

La popolazione locale celebra annualmente il pisello di Borso del Grappa nel mese di giugno, con la tradizionale “mostra del mercato del Biso”. Oltre ad offrire agli avventori la possibilità di acquistare questo celebre prodotto tipico, la manifestazione consente di degustare i piatti della cucina veneta, come risi e bisi, un cavallo di battaglia della gastronomia locale.

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Ciro Cristian Panzella