Parlando di prodotti tipici calabresi è impossibile non citare le eccellenze olivicole regionali. L’ olio extravergine di oliva Bruzio, assieme ad Alto Crotonese e Lametia, è una delle 3 DOP della Calabria, un olio di grande qualità che racconta una tradizione antichissima. In base all’area di produzione, che coincide comunque con la parte meridionale della provincia di Cosenza, l’olio Bruzio DOP assume 4 differenti sotto-denominazioni, ciascuna con caratteristiche specifiche, vediamole insieme:
- Olio Bruzio Fascia Prepollinica: realizzato con almeno un 50% di olive Tondina, ha un colore verdastro con venature gialle. Sia il sapore che il profumo sono mediamente fruttati.
- Olio Bruzio Valle Crati: prodotto al 50% con olive Carolea, alle quali possono addizionarsi olive Rossanese, Dolce di Rossano o Tondina. Anche in questo caso l’aromaticità è media e il colore varia dal verde al giallo in relazione all’età dell’olio.
- Olio Bruzio Colline Joniche Presilane: nasce per il 70% da olive Dolce di Rossano o Rossanese. Giallo dorato con riflessi verdognoli, è un olio molto leggero e fruttato, con un profumo che richiama note di mandorla.
- Olio Bruzio Sibaritide: contiene un 70% di spremitura di olive Grossa di Cassano, alle quali possono essere aggiunte olive Tondina o altre qualità. Fruttato e leggero, ha un lieve retrogusto amarognolo.
Storia e utilizzi dell’olio extravergine di oliva Bruzio DOP
Il nome Bruzio richiama l’antico nome della Calabria (Brutium), una terra specializzata nella coltivazione degli ulivi già quando era una colonia greca. La qualità dell’olio calabrese è rimarcata da Plinio nel I secolo a.C., lo storico lo reputava infatti il migliore del Mediterraneo, un prodotto eccellente reperibile anche a prezzi ragionevoli.
Dotato di intensi profumi vegetali, l’ olio extravergine di Oliva Bruzio DOP ha un’acidità sempre inferiore allo 0,8% e, grazie al suo sapore delicato, è il condimento ideale per dare corpo a verdure e pietanze leggere a base di pesce.
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