Fagiolo rosso scritto di Pantano di Pignola PAT e presidio slow food

Nel 2010 la prima sagra del fagiolo rosso scritto di Pantano di Pignola ha inaugurato l’ingresso di questa varietà di legume tra i prodotti agro alimentari tradizionali italiani a cui è stato attribuito il marchio PAT. Si tratta di un ecotipo di borlotto rampicante che negli ultimi anni ha aumentato la superfice di terreno coltivato, la produzione ed il numero dei sui produttori. Nel 2011 sono ben 14 tra hobbisti e piccoli imprenditori che hanno recuperato lo storico fagiolo della piana del Pantano, che si sono riuniti per formare l’associazione dei produttori a tutela della specie con un presidio Slow Food.

Presidio Slow food

L’obbiettivo del presidio slow food è quello di recuperare biodiversità che oggi rischiano di estinguersi per sempre, e per quanto riguarda il fagiolo rosso scritto è quello di valorizzare il lavoro dei produttori e il territorio, ma sopratutto le attività che si svolgono intorno a questo prodotto tipico lucano. Per questo motivo periodicamente si svolgono manifestazioni culturali gastronomiche per avvicinare e fare conoscere specialmente ai giovani questi prodotti e le preparazioni locali.

Produzione del fagiolo rosso scritto

La coltivazione del fagiolo rosso scritto fino a qualche anno fa a Pantano riguardava pochi ettari di terreno, oggi si espande sempre più e cresce a circa 600 metri di altitudine tra  Pantano ed Abriola.

Il ciclo vegetativo del fagiolo rosso scritto è di circa 150 giorni e necessita di molta cura. Sofferente agli sbalzi di temperatura, in particolare durante la fioritura che non deve mai superare i 26 gradi.

Alcune fiere e sagre eno-gastronomiche hanno come protagonista il fagiolo rosso scritto di Pantano, che si può degustare in numerosi piatti tipici lucani.

Info autore
Ciro Cristian Panzella