Il boudin, detto anche bodeun, è un prodotto tipico valdostano la cui ricetta si tramanda da generazioni. Si tratta di un particolare insaccato preparato con patate bollite, che vengono sbucciate a mano, lasciate raffreddare e condite con cubetti di lardo, barbabietole rosse, sangue fresco di bovino o suino, vino, spezie e aromi. Una volta ottenuto un impasto omogeneo, il tutto è insaccato in budelli sottili di maiale, legati manualmente e appesi a stagionare per circa 15 giorni.
La presenza della barbabietola rossa è molto importante nella preparazione, perché oltre a dare al boudin valdostano sapore e la sua caratteristica colorazione, svolge una fondamentale azione di conservante naturale. L’utilizzo del sangue fresco, che fa rientrare il boudin valdostano nella categoria dei sanguinacci, è stato in tempi recenti oggetto di discussione, tanto che molti produttori in Valle d’Aosta hanno scelto di rimuovere l’ingrediente, affidando alla sola barbabietola il compito di colorare il salume. Tra gli aromi più usati nella cucina valdostana per insaporire il boudin troviamo pepe, cannella, aglio, salvia, rosmarino, noce moscata e bacche di ginepro.
Origini e abbinamenti consigliati
Gli ingredienti semplici, tipici dell’alimentazione rurale, tradiscono le origini povere del boudin, che tuttavia oggi è uno dei piatti regionali più caratteristici e apprezzati. Nella cucina valdostana contemporanea è generalmente servito come antipasto, ma essendo un piatto sostanzioso è perfetto anche come secondo. Esistono diversi modi per portare in tavola il boudin, che può essere bollito in acqua o nel vino, oppure semplicemente scaldato in forno, sempre se il prodotto è sufficientemente fresco. Con un contorno di insalata o verdure cotte, è la portata ideale per ricreare le atmosfere e i profumi della cucina valdostana di un tempo. Accompagnato da un vino rosso giovane e aromatico, il boudin valdostano lascerà senza parole ogni appassionato gourmet.
