Reblec: formaggio cremoso valdostano

Bianco e cremoso, il Reblec è un formaggio di piccola pezzatura tipico della Valle d’Aosta. Inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Reblec è prodotto con latte crudo intero di mucche valdostane, soprattutto in Valpelline, tra il Cervino e il Gran San Bernardo. Al latte è aggiunta la panna che affiora spontaneamente, il composto viene poi scaldato intorno ai 38°, tagliato e formato.

Il Reblec non viene fatto stagionare e, dopo essere lasciato ad asciugare in un ambiente tiepido per 12-24 ore, è pronto per essere servito, rigorosamente freschissimo. Di colore bianco avorio e consistenza morbida, profuma di latte e ha un gusto delicato e leggermente acidulo. Viene commercializzato in piccole forme da circa 150 grammi, spesse circa 3 centimetri e da consumare subito dopo l’acquisto.

Reblec, storia e consumo

Come anche il Reblechon francese, il Reblec deve il suo nome al verbo reblocher, che significa “spremere nuovamente”. Diverse fonti legano l’origine etimologica al 1400, quando gli allevatori, dovendo pagare gli esattori in base alla quantità di latte prodotto, per risparmiare usavano il trucco di non mungere completamente le mucche. Il latte ricavato dalla seconda mungitura era così utilizzato per questa preparazione casalinga, realizzata in genere dalle donne.

Formaggio tipico dei pranzi informali in famiglia il Reblec nella cucina valdostana è servito al naturale, spesso per antipasto o come piatto unico per un pasto veloce, accompagnato da pane e salumi o da gelatine alle erbe di montagna. È tuttavia molto diffuso il suo consumo come dessert, con una generosa spolverata di zucchero e cannella, oppure cacao, ma anche con marmellate di frutta fatte in casa. L’abbinamento ideale per quanto concerne il vino è con bianchi delicati, in grado di esaltare i sentori di latte del Reblec valdostano.

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Ciro Cristian Panzella