Riso vercellese, eccellenza piemontese

Il riso vercellese è uno dei prodotti tipici piemontesi più celebri ed esportati nel mondo. Un detto diffuso nella pianura locale sostiene “nasce nell’acqua, muore nel vino”, per descrivere il percorso del riso, che cresce in primavera irrigato dai canali, per essere poi consumato sulle nostre tavole. Quella del riso vercellese è una filiera fondamentale per l’economia della zona, soprattutto se consideriamo che qui e a Novara, secondo i dati diffusi dall’Ente Nazionale Risi, si coltiva circa il 50% del riso italiano.

La qualità del riso vercellese, in particolare quello Baraggia delle province di Biella e Vercelli, è attestata anche dal riconoscimento del marchio DOP. Ciò che rende speciale il riso prodotto in quest’area sono le caratteristiche di una terra difficile dal punto di vista climatico, ma che ha permesso di sviluppare coltivazioni uniche. Il riso di Baraggia DOP del vercellese spicca infatti per la tenuta in cottura ed è meno colloso rispetto alla media degli altri prodotti simili, elementi che lo rendono ideale per la preparazione degli ottimi risotti della cucina piemontese.

Storia del riso nel vercellese

La coltivazione del riso nel vercellese inizia tra il ‘400 e il ‘500, probabilmente ad opera dei monaci benedettini dell’Abbazia di Santa Maria di Lucedio. Giunto in Italia dalla Spagna, dove era stato introdotto dagli Arabi, il riso all’epoca era ancora considerato un alimento esotico, motivo che lo rendeva molto redditizio. Grazie alle prime coltivazioni del riso i monaci riuscirono a sfruttare un territorio arido e paludoso, considerato inospitale e poco adatto alle colture tradizionali.

La produzione del riso vercellese è stata storicamente legata a diversi problemi di sanità e igiene pubblica, poiché in epoca di pestilenze le acque stagnanti delle risaie contribuivano a rendere malsano l’ambiente e a diffondere malattie, tanto da essere spesso oggetto di leggi speciali. Situazione lontanissima da quella attuale, dove il riso vercellese è una risorsa insostituibile per l’economia locale, e le risaie modellano i paesaggi tipici di questo angolo di Piemonte.

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Ciro Cristian Panzella