Cavatelli, il pranzo domenicale del Molise

I cavatelli sono un formato di pasta corta simbolo della gastronomia del Molise, ma sono diffusi anche in Puglia e in altre zone del sud Italia. Preparati con ingredienti semplici (farina di semola, acqua e sale), i cavatelli sono caratterizzati da una forma allungata con un incavo verso l’interno, che viene impresso nell’impasto attraverso la pressione delle dita. Il nome deriva probabilmente da “incavo”, dunque dall’operazione necessaria per realizzarli a mano. Le massaie più esperte lavorano con entrambe le mani, producendo in poco tempo una quantità sorprendente di cavatelli, vederle all’opera è davvero uno spettacolo.

Saporiti, e dalla storia antichissima, i cavatelli sono il pranzo tipico della domenica in Molise, sapientemente preparato dalle donne per riunire intorno alla tavola tutta la famiglia. Considerati un vero e proprio monumento della cucina molisana, i cavatelli fanno parte dell’elenco dei prodotti italiani agroalimentari tradizionali (PAT) e vengono celebrati in estate da numerose sagre, soprattutto nei comuni della provincia di Campobasso.

Storia dei cavatelli e condimenti tipici

Narra la leggenda che Federico II adorasse i cavatelli, che probabilmente nacquero proprio sotto il suo regno intorno al 1200. Piatto tipico delle grandi occasioni, i cavatelli erano allora serviti nei banchetti più prestigiosi con un sugo a base di pancetta, piselli e fave. Oggi l’accompagnamento più comune per i cavatelli in Molise è un ricco ragù di maiale (cavatiell e carn e puorc, in dialetto) preparato con salsicce, costolette e ventricina. Non è raro tuttavia trovarli conditi anche con una semplice salsa al pomodoro, ricotta salata o con sughi a base di verdure, come broccoli o funghi cardoncelli.
Perfetti per un pranzo domenicale, i cavatelli sono un primo piatto ricco di sapore, in grado di scaldare anche le più fredde giornate invernali. Sorprendi i tuoi ospiti con il gusto della tradizione molisana, mettiti alla prova con la ricetta originale!

[sp_recipe]

Info autore
Ciro Cristian Panzella